Cos’è l’Ashtanga Vinyasa Yoga?
L’Ashtanga Vinyasa Yoga è un antico metodo, promosso e tramandato da Sri K. Pattabhi Jois (26 Giugno 1915 – 18 Maggio 2009), caratterizzato da una sequenza dinamica di asana (posizioni) concatenate tra di loro e sincronizzate con il respiro ujiayi. Con una pratica costante il respiro diventa lungo e profondo, la mente calma e concentrata, i pensieri si fermano e ciascun movimento fluisce gentilmente da una posizione all’altra. I benefici si riflettono in ogni momento della vita quotidiana: al lavoro, a casa e nel tempo libero.
Questo sistema sembra sia stato codificato nell’antico testo sanscrito “Yoga Korunta”, che Sri K. Pattabhi Jois, insieme con il suo Maestro Sri T. Krishnamacharya ha decifrato potendo così esaminare e studiare le serie di asana previste nel metodo del vinyasa che variano in difficoltà ed effetto. La prima serie, Yoga Chikitza, è terapeutica e corregge l’equilibrio del corpo e della mente. La serie intermedia, Nadi Shodana, continua il lavoro della prima ma va più in profondità, aprendo i Nadis o canali nervosi. Le serie avanzate lavorano ancora più in profondità, aumentando stabilità, forza, equilibrio ed apertura del corpo.
La pratica delle asana rappresenta uno degli 8 rami dell’Ashtanga che fungono da linee guida per vivere una vita piena e in salute verso l’autorealizzazione, aiutando a riconoscere gli aspetti spirituali della propria natura: Yama – Regole etiche; Niyama – Osservanze, discipline corporali e psichiche; Asana – Posture; Pranayama – Sviluppo del prana o energia vitale; Pratyahara – Controllo dei sensi; Dharana – Concentrazione; Dhyana – Meditazione; Samadhi – Realizzazione, beatitudine.
Come sono strutturate le lezioni
Le lezioni, aperte a 6-8 persone max per garantire una migliore interrelazione con l’insegnante, possono essere di due tipi:
- Guidata per principianti: l’insegnante guida la sequenza e aiuta nell’esecuzione delle asana, scandendo il ritmo tra respiro e movimento; questo tipo di pratica lascia spazio all’allievo per concentrarsi sui movimenti e sulle sensazioni. Di solito vengono guidate le asana della prima serie (detta anche Yoga Chikitza o yoga della purificazione) fino a Navasana (posizione della barca) valutando di volta in volta il livello del gruppo.
- Mysore style per chi conosce già la sequenza delle asana: gli allievi possono praticare coordinando il movimento al ritmo del proprio respiro; l’insegnante aiuta gli allievi a progredire nella pratica che diventa via via più personale e profonda.
La sequenza prevede le seguenti fasi:
- Saluti al sole
- Posture in piedi
- Posture a terra
- Posture finali e rilassamento
La Storia
L’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica dell’India del Sud che si fonda sulla pratica millenaria dell’Hatha Yoga e resa Popolare dal Guru Indiano K. Pattabhi Jois (26 Giugno 1915 – 18 Maggio 2009) scomparso di recente per cause naturali all’età di 93 anni.
La pratica che viene divulgata da K. Pattabhi Jois deriva da una variante dinamica dell’Hatha Yoga, che gli viene infusa da colui che viene considerato il padre dello Yoga moderno, il maestro Krishnamacharya (18 Novembre 1888 – 28 Febbraio 1989 scomparso alla veneranda età di 101 anni) che come allievo oltre a K. Pattabhi Jois ebbe anche l’altro famoso Guru moderno, l’unico attualmente in vita (nato il 14 dicembre del 1918 ha 92 anni) B.K.S. Iyengar, da cui deriva l’altra importante corrente di Yoga moderno chiamato Iyengar Yoga.
Tornando allo storia dell’Ashtanga Yoga, K. Pattabhi Jois riesce a divulgare questa pratica molto energica negli ambienti dello star sistem americano anche grazie al figlio Manju Jois che vive da molti anni negli States, riuscendo a raccogliere migliaia di appassionati, tra i quali i più famosi – che hanno studiato la disciplina direttamente a Mysore in India del sud – sono Madonna, Sting e Gwyneth Paltrow.
Consigli per una buona pratica
L’Ashtanga Vinyasa Yoga è una pratica piuttosto energica che, svolta sotto la guida di un insegnante, può essere aperta a tutti, a prescindere dall’età.
Le sessioni del mattino alle ore 7, in particolare, aiutano ad affrontare meglio gli impegni della giornata, sia essa lavorativa o di studio, donando energia e lucidità mentale.
Si consiglia di praticare a stomaco vuoto (o almeno 3/4 ore dopo il pasto) e di non assumere liquidi durante e subito dopo la pratica stessa.
Si consiglia inoltre un abbigliamento comodo ed elasticizzato per agevolare il movimento del corpo.
Le donne durante il periodo mestruale non dovrebbero fare posture invertite.
Breve introduzione a respiro ujiayi, drishti e bandha
Respiro ujiayi
Il particolare respiro utilizzato nell’Ashtanga Vinyasa Yoga è chiamato Ujjayi (respiro vittorioso). Attraverso una leggera chiusura della glottide, l’aria che entra ed esce dal naso produce un suono nella parte posteriore della gola e genera calore; il respiro deve essere dolce, profondo e forte.
Lo scopo principale è quello di creare un ritmo nel respiro e di conservarlo per tutta la pratica, il suono dell’Ujjayi diventa un mantra per focalizzare la mente.
Drishti
In ogni postura e nella transizione tra una postura e l’altra c’è uno specifico punto dove guardare. Con il progredire della pratica, lo sguardo dona equilibrio ed ha un effetto rilassante sul corpo e sulla mente.
Ci sono in totale nove drishti:
- Nāsāgrai: alla punta del naso
- Bhrūmadhya: al terzo occhio (Ajna Chakra)
- Nābhicakra: all’ombelico
- Hastagrai: alla mano
- Pādayoragrai: agli alluci
- Pārśva al lato destro
- Pārśva al lato sinistro
- Aṅguṣṭha madhyai: ai pollici
- Ūrdhva o Antara: al cielo, verso l’alto
Bandha
I bandha, o chiusure, hanno lo scopo di convogliare l’energia in un punto preciso del corpo per evitare che avvengano dispersioni. Richiedono tempo prima di poter essere controllati con naturalezza.
Durante la pratica vengono utilizzati il Mula Bandha e l’Uddyana Bandha.
Mula Bandha – Mula in sanscrito significa radice, fonte, origine, ma anche causa, base o fondamenta. Questo bandha interessa i muscoli della regione inferiore dell’addome, dall’ano al perineo. Il movimento di contrazione di questi muscoli deve essere direzionato all’interno, verso la colonna vertebrale e verso l’alto, in direzione del nostro ombelico.
Uddiyana Bandha – Uddiyana significa volare. Questo bandha si esegue sollevando il diaframma verso l’alto e tirando in dentro gli organi addominali, spingendoli verso la schiena e la colonna vertebrale.
Mantra iniziale
Om
vande gurunam caranaravinde
sandarshita svatma sukha va bodhe
nih sreyase jangalika yamane
samsara halahala mohasahantyai
abahu purushakaram
shankacakrasi dharinam
sahasra shirasam svetam
pranamami Patanjalim
OmOm
Mi inchino e onoro i piedi di Loto del Maestro supremo che insegna il giusto sapere,
mostrando la via per giungere a conoscere la grande gioia del risveglio del Sé;
Egli è il guaritore della giungla,
conosce come sconfiggere il veleno dell’ignoranza di un’esistenza condizionata.
A Patanjali, un’incarnazione di Adisesa,
di colore bianco dalle mille teste sfolgoranti (in forma di serpente divino Ananta)
è di aspetto umano al di sotto delle spalle e impugna una spada (discriminazione)
una ruota di fuoco (un disco di luce che rappresenta il tempo infinito)
e una conchiglia (suono divino) a Lui,
Io mi inchino
Om
Mantra finale
Om
svasti praja bhyaha pari pala yantam
nya yena margena mahi mahishaha
go brahmanebhyaha shubamastu nityam
lokah samastah sukhino bhavantu
Om shanti shanti shantiOm
Che la prosperità sia glorificata,
che i governanti (amministratori) governino il mondo secondo legge e giustizia,
che la divinità e l’erudizione siano protette,
che i popoli di tutto il mondo siano felici e prosperi
Om pace, pace, pace.
Per conoscere gli orari delle lezioni consulta i CALENDARI GENERALI
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