La Primavera è la stagione del risveglio, è il momento di liberarsi del vecchio e di far entrare il nuovo, della rinascita. Può essere, però, anche una “Maledetta Primavera”, come cantava Loretta Goggi nella sua celebre canzone. È la stagione delle allergie, del cambiamento climatico repentino e spesso può creare un certo malessere. Infatti è il momento in cui le nostre energie si muovono verso l’esterno. Nella filosofia cinese, l’energia predominante in questa fase dell’anno è il Vento: la forza che scuote e rimette in moto le energie.
Per fortuna la pratica dello yoga ci può aiutare in questo senso. Scopriamo come.
Perché per alcuni la Primavera è “maledetta”
C’è chi vive ogni momento di passaggio come un periodo destabilizzante. Si perdono le abitudini acquisite e si deve lasciare entrare nella nostra vita il nuovo. Ogni cambiamento può creare ansie e sopraffare. Oltre a questo la Primavera può creare disagio per tre principali motivi:
Si inizia ad avvertire un senso di squilibrio a causa della volontà di liberarsi dalle tossine accumulate durante l’inverno. Per compiere quest’azione il corpo è sottoposto ad uno sforzo maggiore. Infatti l’organo che più di tutti è coinvolto in questo processo è il fegato che, con la sua funzione, elimina la maggior parte delle scorie depositate nel corpo ma proprio per questo è sottoposto ad uno sforzo maggiore e ad un lavoro superiore che spesso ci dà una sensazione di stanchezza. Per questo il sonno si fa più leggero, la digestione si rallenta, aumentano i mal di testa e i dolori muscolari.
Il clima che cambia repentinamente influisce sulla qualità psicofisica. Questo provoca disturbi alle persone tendenzialmente ansiose, più sensibili. In effetti in questa fase dell’anno si crea un eccesso di cortisolo che causa stress: per affrontare le giornate che si allungano il corpo è naturalmente abituato ad aumentarlo.
Anche il ciclo della melatonina cambia e questo crea molti disagi creando i disturbi del sonno, molto frequenti in questa fase dell’anno. Durante la giornata si è più stanchi perché si dorme peggio. Inoltre quando la melatonina si abbassa o si alza eccessivamente, il tono dell’umore può cambiare e condurre più facilmente a stati depressivi.
Le Asana indicate per la Primavera
Alcune Asana ci vengono in aiuto per liberare questo senso di malessere e vivere meglio. Aiutano a depurare il fegato e il sangue, a favorire la circolazione e vanno ad agire direttamente sul sistema nervoso. Ecco la sequenza:
- MARJARA MUDRA: In posizione carponi inspirando sollevate indietro la gamba sinistra leggermente flessa, espirando riportatela in avanti lasciando che la schiena si arrotondi e il ginocchio si avvicini alla fronte. Eseguite 10 volte.
- ANJANIASANA: Dalla posizione precedente, portate il piede sinistro a terra tra le mani. Il busto e le braccia si sollevano e le mani si posizionano giunte davanti al petto, il bacino affonda verso il suolo.
- PARIVRTTA PARSVAKONASANA: Dalla posizione precedente, sollevate il ginocchio destro e inspirando ruotate il tronco verso sinistra ed espirando portate il gomito destro oltre la coscia sinistra; il capo è rivolto verso il gomito sinistro. Mantenete le tre forme nell’immobilità per il tempo indicato poi riportatevi carponi ed eseguite il tutto con gli stessi tempi, a partire da Marjari Mudra, sul lato destro.
- UTKATASANA: Dalla posizione precedente, in affondo, portate i piedi sulla stessa linea e con le ginocchia flesse sollevate il tronco e le braccia lasciando che l’area bassa dell’addome poggi sulle cosce.
- PRASARITA PADOTTANASANA: In piedi a gambe ben divaricate e con le braccia distese lateralmente inspirate ed espirando portate le mani a terra tra i piedi oppure un poco più avanti. Inspirando sollevate il braccio sinistro, aprite il fianco e la spalla e portate lo sguardo alla mano in alto. Dopo aver mantenuto la forma nell’immobilità ripetete sull’altro lato mantenendo gli stessi tempi.
- MALASANA: In piedi con le gambe un poco divaricate piegate le ginocchia e lasciate che il bacino scenda verso il suolo. Inspirando portate le mani giunte davanti al petto.
- BASTRIKASANA: In posizione supina portate le gambe piegate al petto e con le mani afferrate le ginocchia.
- JATARAMUDRA: Dalla posizione precedente portate le mani sotto la nuca e inspirate. Espirando lasciate che le ginocchia scendano a sinistra; il capo resta fermo al centro. Inspirando riportate le ginocchia e la schiena al centro ed espirando scendete con le ginocchia a destra. Eseguite per 10-15 volte alternando i lati a ritmo di un respiro lento e regolare.
- VIPARITAKARANIASANA: Supini con le ginocchia al petto inspirando sollevate il bacino e distendete le gambe verso l’alto portando le mani a sostenere il bacino. Stringete i gomiti scaricando il peso sulle braccia e sulle spalle. Al termine della sequenza se percepite ancora qualche traccia di “pesantezza” eseguite Simha Mudra, un gesto forte accompagnato da un respiro potente in grado di purificarci.
- SIMHA MUDRA: Seduti sui talloni, con le ginocchia aperte, le braccia rilassate e le mani sulle ginocchia, inspirate; espirando vigorosamente dalla bocca e dal naso, spingete fuori la lingua e fissate la punta del naso con gli occhi spalancati, allungando le braccia e le dita delle mani verso terra. Eseguite per 3 volte.
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