La posizione del loto è una asana base e, ancora più che rappresentare una semplice posizione, è simbolo dell’intera filosofia che caratterizza lo yoga. Si fa infatti portatrice e simbolo di uno stile di vita basato sulla ricerca dell’equilibrio, sull’apertura verso il mondo.
Ma da dove nasce e come si fa correttamente?
Cos’è la posizione del loto e quali sono le sue origini
La posizione del loto è anche nota come “Padmasana”. È di certo l’asana più conosciuta dello yoga a livello internazionale tanto da essere insegnata spesso anche ai bambini in età prescolare e scolare nei comuni corsi di attività fisica a scuola. Per capirci: pensa alla meditazione. Se tu dovessi ora prepararti per farlo, in quale posizione ti metteresti. Ebbene probabilmente opteresti proprio per Padmasana, la più usata per praticare la meditazione zazen.
È, quindi, arrivata felicemente e con successo fino ai giorni nostri ma è bene sapere che in realtà ha origini antichissime: se ne attesta l’esistenza già nell’antica India. Shiva, il Dio ascetico dell’induismo, e Siddhartha Gautama (Buddha), il fondatore del buddismo, sono quasi sempre rappresentati nella posizione del loto.
Il termine “Padmasana” deriva dalla combinazione delle parole sanscrite “padma” (loto) e “asana” (posizione), e si deve alla somiglianza simbolica con un fiore di loto, associato alla stabilità fisica e spirituale. Infatti, chi la pratica, arriva ad assumere con le proprie gambe una posizione molto simile ad un fiore di loto aperto: si è seduti con le gambe incrociate. Ogni piede è posto sulla coscia opposta. Le braccia e le mani possono assumere diverse posizioni, solitamente sono sciolte morbidamente attorno al corpo oppure le mani sono appoggiate sulle ginocchia con i palmi rivolti verso l’alto. Pollice e indice delle due mani si toccano a formare un cerchio, delicatamente.
I benefici della posizione del loto: ecco perché è importante
Perché è importante assumere questa posizione? Prima di tutto perché le si associa una perfetta stabilità del corpo.
Questo porta a benefici interessanti tra i quali:
- il miglioramento della circolazione negli organi pelvici
- il miglioramento della digestione
- la riduzione della pressione sanguigna
- la tonificazione dei muscoli della schiena
- il miglioramento della flessibilità dei muscoli delle gambe
La posizione del loto: come si fa
Come per tutte le asana è bene far sì che la posizione “arrivi” nel senso che, praticandola nel modo giusto tutti i giorni, ad un certo punto sarà il corpo a raggiungere la posizione perfetta. Non dobbiamo mai sforzarci e non dobbiamo trovare dolore.
Per farla:
- posizionarsi per terra (o su un cuscino se si è più comodi)
- la schiena è dritta
- le gambe sono distese in avanti
- le braccia sono lungo i fianchi
- inspira. Trattieni qualche secondo il respiro ed espira
- Con la mano sinistra afferra il piede destro e portalo lentamente verso la coscia sinistra, fino ad appoggiarlo sopra di essa.
- Successivamente afferra con la mano destra il piede sinistro e portate sulla coscia destra.
- Per le mani: porta la mano detsra sul ginocchio destro e il polso sinistro sul ginocchio sinistro con i palmi rivolti verso l’alto. Indice e pollice vanno a toccarsi formando un piccolo anello.
- La posizione può essere tenuta tutto il tempo che si vuole ma è bene sempre non esagerare e arrivare con calma al mantenimento prolungato.
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