Iperconnessione e insonnia: combatterli con lo yoga

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Le abitudini e le occupazioni odierne ci obbligano a stare molto più tempo in casa e “connessi”. Purtroppo i momenti di svago all’aria aperta si assottigliano a qualche ora del weekend o, se si è fortunati, alla sera dopo ore e ore passate davanti al pc seduti ad una scrivania.Troppa tecnologia e un eccesso di ore davanti ai dispositivi elettronici e agli schermi provocano problemi di insonnia. Spesso si ha difficoltà ad addormentarsi o si ha un sonno frammentato e questo può portare anche al manifestarsi di sintomi depressivi. La pratica dello yoga può aiutare a regolare l’equilibrio neuro-fisiologico oltre al fatto di costituire una bella alternativa ad una serata passata davanti alla tv o un pomeriggio di weekend differente o ancora una pausa pranzo sana, lontano dalla scrivania, all’insegna del benessere.

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Le Asana adatte per combattere l’insonnia e “staccare”

Ci sono alcune Asana di Hatha Yoga particolarmente indicate per rilassarsi, recuperare l’equilibrio e combattere l’insonnia. Praticandole si stacca dalla vita quotidiana e dai tanti stimoli visivi e sonori a cui siamo sottoposti quando utilizziamo i dispositivi elettronici.

  • Pashimottanasana: si tratta della posizione del piegamento in avanti da seduto o posizione della pinza. Per praticarla le gambe sono dritte per terra come un palo, prendere ambedue le punte dei piedi con gli avambracci, la zona della fronte appoggiata sulle ginocchia, così bisogna soffermarsi. Questo viene chiamato estensione della parte dietro.
  • Vrikshasana: la posizione dell’albero, particolarmente utile per aumentare la concentrazione. Per praticarla inizia in piedi con le mani appoggiate sui fianchi. Solleva da terra le dita del piede destro e cerca di creare spazio tra un dito e l’altro. Poi, riportale sul pavimento. A questo punto piega la gamba sinistra e prendi la caviglia con la mano corrispondente. Porta la pianta del piede verso l’interno della coscia destra, con il tallone vicino al pube e le dita che guardano verso il basso. Spingi con il ginocchio sinistro indietro ma fai attenzione a mantenere i fianchi sulla stessa linea. Fai pressione inoltre con il piede contro la coscia e la coscia contro il piede. Porta ora le mani in preghiera di fronte al petto (come nella foto qui accanto) oppure stendi le braccia verso l’alto con i palmi che si guardano.
  • Savasana: è la posizione di rilassamento (detta anche del cadavere). ci si sdraia in modo controllato per terra su un tappetino oppure su una coperta piegata. Per praticarla bisogna stare attenti a posizionare la schiena in modo dritto e che le gambe siano leggermente divaricate. Le braccia sono lontano dai fianchi ed i palmi delle mani rivolti verso l’alto. Anche la testa dovrebbe essere dritta. – Dopo le intense serie di esercizi nell’Ashtanga Yoga viene raccomandato di sdraiarsi per 15 minuti in Savasana e di tornare in posizione da seduti dopo essersi girati per un attimo sul fianco destro e poi sul fianco sinistro con le gambe piegate, ripetendo così la posizione fetale. Quando si è praticato Savasana ripetutamente già durante una seria di esercizi Hatha Yoga, bastano 5-10 minuto per il rilassamento finale. Per concludere si possono muovere lentamente gambe, braccia e testa prima di tornare nella posizione seduta. Nei casi di problematiche alla schiena però, è consigliabile non alzarsi direttamente, bensì girarsi su un fianco e alzarsi con un movimento a forma di spirale, seguendo il movimento naturale della colonna vertebrale.

Inoltre vengono in aiuto molti esercizi di Pranayama e, in particolare Ujjayi Pranayama che è una tecnica di respirazione che aiuta in particolar modo a rilassarsi e a calmare la mente. Anche lo Yoga Nidra può aiutarci in questo senso. Si consiglia, inoltre, di passare più tempo all’aria aperta e di ritagliarsi, il più possibile, del tempo di “disconnessione” dai dispositivi elettronici. Hai mai provato a vivere un intero giorno senza elettricità? Prova, ti stupirà. 

Crediti foto copertina: Photo by S Migaj on Unsplash