Yoga e 7 chakra: cosa sono e perché sono tanto importanti

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Già i primissimi praticanti di yoga, in un’epoca in cui non c’erano le certezze scientifiche di cui disponiamo oggi, erano convinti che corpo, mente e spirito fossero una cosa sola. Questa è una delle basi su cui si poggia la pratica dello yoga che individua in alcuni “punti energetici” del corpo, i chakra, dei nodi focali su cui concentrare la pratica per ristabilire l’equilibrio fisico e psichico del corpo o per perpetuarlo.

Ma cosa sono e cosa vuol dire “attivarli”? E soprattutto perché a volte si bloccano? Scopriamolo in questo breve articolo. 

Cosa sono i chakra 

La parola “chakra” deriva dal sanscrito e può essere tradotta con ruota o vortice. I chakra, infatti, sono centri energetici e di forza che si trovano nel corpo umano. I chakra principali sono 7 ma in realtà ce ne sono a migliaia.

I 7 chakra principali si associano ad un colore, una simbologia particolare, ad un organo del corpo ma anche ad una pietra. Ognuno è solitamente associato ad emozioni, sensazioni, funzionalità mentali e spirituali.

Inoltre, ad ogni chakra corrisponde una specifica ghiandola endocrina che ha il compito di rilasciare nel corpo gli ormoni. Il suo buon funzionamento è strettamente legato ad uno stato di equilibrio. Quando l’energia di un chakra è attiva anche la ghiandola endocrina corrispondente e gli organi ad essa associati, riescono a svolgere al meglio il loro compito. 

Sebbene l’insegnamento dei chakra sia strettamente legato alla tradizione dello yoga, questi centri energetici sono conoscibili da chiunque possieda una particolare sensibilità indipendentemente dalla cultura e dall’epoca cui appartiene ma vediamo perché sono tanto importanti nella pratica dello yoga. 

Chakra e yoga

Secondo la teoria dello yoga, il corpo fisico di cui disponiamo, la parte visibile, è solo una piccola parte di ciò che siamo. L’altra parte è costituita dal corpo energetico, invisibile, anche detta “prana”, l’energia vitale. È questa parte che regola le nostre attività intellettuali e spirituali. Le due parti si integrano a formare l’essere.

Il prana fluisce nel nostro corpo attraverso degli speciali canali energetici chiamati “nadi“; questi canali energetici sono numerosissimi ma tre sono principali: Sushumna (la nadi principale che inizia il suo percorso alla base della spina dorsale e lo termina sulla sommità del capo); Ida e Pingala. Questi ultimi due partono alla base della colonna vertebrale e seguono un percorso a spirale.

I chakra sono quindi dei vortici di energia ma perché sono così importanti per la pratica dello yoga? Semplice, perché uno degli scopi principali dello yoga è quello di risvegliare l’energia che risiede alla base della colonna vertebrale, dove è situato il primo chakra, e di farla risalire lungo questo percorso energetico, attraversando ed illuminando tutti i 7 chakra principali. Quando ciò accade, il chakra torna al suo funzionamento regolare e avvertiamo una sensazione di benessere. 

Foto di Ben Johnson da Pixabay

Perché i chakra si bloccano? 

Lo squilibrio dei 7 chakra a volte è tale da dire che sono “bloccati”, come se un grande cancello impedisse all’energia vitale di scorrere fluidamente nel corpo. Come mai avviene? Ci sono tante situazioni che possono portare ad un blocco nella vita quotidiana. Si tratta di ostacoli improvvisi che non possiamo controllare che interrompono il flusso vitale.

Spesso a causa di traumi o tensioni fisiche ed emozionali i chakra possono avere un’energia carente oppure, al contrario, possono essere eccessivamente stimolati, e quindi sovraccarichi di energia. Solitamente questi “cancelli” sono legati a fenomeni di malattia, scarsa autostima, depressione, stress, soppressione della sessualità, dolore, problemi finanziari, paura, ansia ma anche diniego, chiusura verso il mondo e verso l’altro, difficoltà ad uscire dalla comfort zone, testardaggine.

In tutte queste situazioni ci ritroviamo a “opporre resistenza” nei confronti della vita. Per questo ci blocchiamo. 
Lo yoga aiuta a sbloccare i “nodi” ma di certo il primo passo da fare per cercare di ritrovare l’equilibrio è iniziare a dire “sì” alla guarigione, al benessere, alla vita. 

Dove si trovano i 7 chakra principali 

Scopriamo dunque dove sono i “nodi energetici” principali. A seconda della posizione, influenzano le funzioni organiche, la circolazione, l’attività ormonale nonché le emozioni e i pensieri, trasformando così l’energia cosmica vitale che scorre incessantemente all’interno del corpo che viene raccolta nei chakra e, in seguito, messa a disposizione per i processi di corpo e spirito. 

Quali sono i 7 chakra 

  • Primo chakra: Muladhara: è il fondamento e la radice del sistema energetico dei chakra per questo si dice “chakra della radice”. Si trova alla base della colonna vertebrale, all’altezza dell’osso sacro. Attraverso il centro della base, l’energia viene raccolta dalla terra e dalla natura e in seguito trasformata. Nell’Induismo il chakra della radice viene tradizionalmente rappresentato con quattro petali e un quadrato (simbolo della terra). Secondo la dottrina dello yoga, l’energia Kundalini risiede nel chakra radice. Se la base è stabile, l’energia vitale può ascendere attraverso gli altri chakra, accelerando così lo sviluppo della personalità. Il suo colore è il rosso. 
  • Secondo chakra: Svadhisthana. In sanscrito Svadhisthana significa “dolce”. È il chakra sacrale, e si trova all’altezza dei genitali. La sua energia rappresenta le cose dolci della vita, la capacità di provare emozioni come il desiderio, il piacere, la sessualità e la creatività fisica. Il suo colore è l’arancione: simbolo di emozioni positive, successo e armonia interiore. Anche il simbolo base del chakra sacrale, la falce di luna, rappresenta l’elemento femminile e stabilisce il contatto con il subconscio.
  • Terzo chakra: Manipura. In sanscrito, il terzo chakra, detto Manipura, significa “il gioiello lucente” oppure “coperto di pietre preziose”. Conformemente alla dottrina dello yoga, il chakra Manipura è un indispensabile accumulatore di energia da cui l’energia vitale Prana viene ripartita in tutto il corpo. Questo chakra rappresenta l’individualità e la percezione di sé stessi.
    È la sede della determinazione, della forza di volontà, del potere personale e della fiducia in sé. Il suo colore è il giallo: simbolo di energia, della luce del sole e della conoscenza. Il chakra dai dieci petali risplende di colore giallo ed è associato all’elemento fuoco, il quale simboleggia l’energia vitale di questo centro.
  • Quarto chakra: Anahata è il chakra del cuore, e rappresenta il centro dell’intero sistema energetico dei chakra. Anahata collega i tre centri inferiori, legati maggiormente agli aspetti materiali, con i tre chakra superiori, di tipo più mentale e spirituale, legati all’intuizione e al pensiero. Il chakra dai dodici petali rappresenta l’amore universale e svolge un ruolo fondamentale sia nello Yoga Bhakti, in riferimento alla via verso la dedizione e l’umiltà, sia nella dottrina cristiana attraverso il concetto di amore per il prossimo. La funzione di questo centro energetico è quella che ci dona la capacità di esprimere amore puro e incondizionato. Il suo colore è il verde, simbolo di equilibrio, compassione, armonia, amore per la natura, salute e depurazione.
  • Quinto chakra: Vishuddha è il nome sanscrito del chakra della gola, e significa: “puro”. Questo chakra si trova all’altezza delle gola, e rappresenta la capacità di esprimere ciò che si ha dentro, la comunicazione e la creatività. Il suo colore è l’azzurro, simbolo di verità, purezza, pulizia e tranquillità. Il cerchio che sta a simboleggiare il chakra della gola rappresenta il luogo del vuoto e del silenzio assoluti che occorre attraversare per poter raggiungere la conoscenza.
  • Sesto chakra: Ajna: è localizzato al centro della fronte; il suo nome in sanscrito è Ajna, significa conoscere, percepire ed anche comandare, nel senso di avere il comando sulla nostra mente. Ajna è chiamato anche il chakra del terzo occhio, cioè quell’occhio non fisico che è in grado di percepire la realtà più profonda dell’esistenza. La sua funzione è l’intuizione e la visione. I due petali del chakra della fronte rappresentano rispettivamente le sillabe-germoglio “ham” e “ksham”, i suoni primordiali emessi da Shiva (consapevolezza cosmica) e da Shakti (vitalità) con i quali si delinea un’ulteriore unificazione. È qui che hanno sede l’immaginazione creativa, le capacità intellettuali, e la memoria. Il suo colore è l’indaco, simbolo di saggezza, di conoscenza e di misticismo.
  • Settimo chakra: Sahasrara: uno dei simboli del chakra Sahasrara è il loto dai mille petali. Il numero mille simboleggia la completezza e la perfezione e rimanda al significato del chakra della corona come meta della nadi principale Sushumna. È il “Chakra della Corona” e si trova sulla sommità del cranio e significa “mille volte”. La sua funzione è il collegamento spirituale, ed è il centro della spiritualità e della fede. (A prescindere da quale sia il nostro credo religioso.) A cosa serve? A metterci in relazione con la nostra parte spirituale, e, quindi, con il divino. E’ una spiritualità che trascende la religione, è piuttosto uno stato dell’essere, che va oltre il mondo fisico e crea nella persona un senso d’interezza, dando scopo alla nostra vita e creando un contesto più ampio in cui collocare la nostra esistenza. L’attivazione di questo chakra implica l’apertura a nuovi modelli di pensiero, e a fonti di saggezza e conoscenza nuove e mai esplorate prima. La sua energia ci aiuta ad abbandonare il passato, lasciandoci alle spalle eventi o traumi, e ci insegna a riconoscere le nostre responsabilità. Il suo colore è il viola, tradizionalmente associato alla ricchezza spirituale e alla maestà.

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